i am a gem - novembre '24

le cose che facciamo pur di (non) vivere

Sai che cosa è bello? Aprire le finestre in un pomeriggio di Novembre e far entrare in cucina la città, bere il caffè con i clacson e pensare a cosa si potrebbe fare questo weekend. Si potrebbe andare a Rimini e vedere il mare. Sotto c’è la sigla de La signora in giallo e nel lavandino i piatti sporchi della pasta all’ortolina.

Sai che cosa è bello? Il silenzio che c’è nella vita da quando non ho più instagram:

Ho iniziato un corso di scrittura a Milano e per pagarmelo ho dovuto vendere una medaglia d’oro che, funny enough, vinsi ad un premio di scrittura al liceo. Mi hanno dato 730 euro per quella medaglia, il corso ne costava 600. La prima lezione ero emozionata e dentro di me tenevo quel segreto: avevo venduto la mia medaglia d’oro per essere lì con loro.

Mi era già capitato di vendere una cosa d’oro e in quell’occasione non sapevo bene come descrivere quello che provavo, così scrissi una poesia. Era una catenella di mio nonno. Dovevo pagare le varie spese, l’affitto, un aereo, ecc. e dopo aver fatto tutti quei pagamenti mi rimasero sul conto 3$ con cui comprai un succo d’ananas e pensai che mio nonno era stato dolce, fino all’ultima goccia. Ero seduta in questo bar, che scrivevo e piangevo (io piango sempre quando penso a mio nonno) e un ape si appoggiò al tappo del succo di ananas: le lasciai l’ultima goccia e mio nonno lo aveva finito lei.

Io scrivevo quando ero piccola, cioè quando vinsi quel premio, mi piaceva scrivere. La prof. di italiano, la Campanini, mi prese da parte un giorno di quelli in cui senti che sta proprio per finire tutto, stava finendo il liceo, e noi eravamo davanti alle macchinette e mi ricordo che non capivo niente. Mi prese da parte e mi disse una cosa tipo “Giorgia, tu che cosa vuoi fare?” “La biologa marina”. Lei era dispiaciuta, io ridevo come se mi stesse aspettando una grande festa nell’altra stanza e dovessi assolutamente andare, lasciarla lì davanti alla luce bianca delle macchinette, alta com’era e triste per due metri, invece lei mi rispose